Lana del Rey. Chi negli ultimi mesi non ha sentito questo nome almeno una volta? Pompata all'inverosimile dalla Interscope, la sua casa discografica, dai giornali e dai blog, è diventata in pochissimo tempo un fenomeno mediatico. E si sono venute a creare due scuole di pensiero a riguardo: chi pensa che sia sopravvalutata e chi va ad osannarla sempre e comunque. Poi Lana va al Saturday night live e la performance che ne esce è qualcosa di imbarazzante da ascoltare per le orecchie, facendo cadere le braccia a molti (compreso al sottoscritto). E successivamente esce una sua intervista dove afferma "I'm a studio singer", parandosi palesemente il culo. Ieri viene leakkato il suo album, nonostante la chiusura di parecchi siti di condivisione di file e quindi che si fa? Ci si mette ad ascoltare l'attesissimo Born to die ovviamente. Premessa: sin da Video games avevo visto qualcosa in lei. Qualcosa di diverso, di alternativo al puttan pop generale che impera da un bel po' di tempo a questa parte (che sia tutta farina del sacco di Lana o meno, questo non lo so, ma è innegabile che la sua immagine resti impressa). E ho cominciato a nutrire alte aspettative nei confronti dell'album, le quali non hanno fatto altro che farmi rimanere piuttosto deluso. A parte Video games, Born to die, Blue jeans, Off to the races e National anthem (la versione demo uscita tempo fa mi piaceva di più), ovvero le canzoni che erano già uscite ufficialmente o leakkate, ce ne sono solamente due finora che salvo (e sono al terzo ascolto dell'album): Dark paradise e Summertime sadness. Entrambe molto belle a mio parere. Le altre? Le basi sono tutte molto simili e, sarà forse un limite mio, ma ascoltare 15 canzoni di fila (ovvero il numero di tracce compreso delle bonus) di Lana del Rey equivale a guardarsi di fila 15 tra le puntate più tristi di Grey's anatomy. E' stato abbastanza pesante da sentire, non lo nascondo. Mi aspettavo di più e sono davvero curioso (sì, di già) di sentire un secondo album. Per vedere se dietro a tutto questo c'è davvero un'artista degna di essere chiamata tale oppure se si tratta di un fenomeno del momento che si convertirà ai suoni elettronici immancabili in qualsiasi canzone al giorno d'oggi. Staremo a vedere!
R.
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